Capsule di Petri sterili
Capsule di Petri sterili
La Capsula di Petri è stata inventata nel 1877 dal batteriologo Julius Richard Petri che brevettò un contenitore per osservare le colture cellulari. Si tratta di un recipiente basso e piatto a sezione cilindrica, che può essere in vetro o in plastica e solitamente ha un diametro che misura tra i 50 mm e i 100 mm e un’altezza intorno ai 15 mm. È particolarmente utilizzato nei laboratori di biologia per analizzare la vita dei batteri: la capsula viene sigillata con un coperchio che impedisce l’accesso ad altri microrganismi ma allo stesso tempo lascia filtrare l’aria necessaria allo sviluppo della vita.
Il procedimento prevede di riempire la capsula con un terreno di Agar, composto da sostanze che facilitano la proliferazione dei batteri, e lasciarlo solidificare a basse temperature, capovolgendo la capsula per evitare che si formi la condensa e che le gocce di H2O vadano ad alterare la composizione dell’Agar. Alcuni modelli sono dotati di un anello alla base o sul coperchio che favorisce la stabilità quando sono messe in pila, agganciandosi agli altri anelli.
Se la capsula è in vetro è riutilizzabile dopo averla disinfettata ad alte temperature, mentre se è in plastica va gettata al termine di ogni esperimento.
Capsule di Petri in plastica
Le tipologie di capsule di Petri che Artiglass propone sono quattro:
- sterile in polistirolo: disponibile da 60 mm, 120 mm e 150 mm;
- sterile in polistirolo quadrata e ventilata: disponibile una sola misura con lato di 120 mm;
- sterile in polistirolo tonda e ventilata: acquistabile nelle versioni da 65 mm, 94 mm anche per apparecchi, 100 mm anche per apparecchi e 140 mm;
- sterile in polistirolo tonda e ventilata da 94 mm: acquistabile con la divisione interna in due, tre e quattro settori.
